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RAPPORTO CRC SUI DIRITTI DELL’INFANZIA: ANCORA FORTI DISEGUAGLIANZE NEL PAESE

RAPPORTO CRC SUI DIRITTI DELL’INFANZIA: ANCORA FORTI DISEGUAGLIANZE NEL PAESE

06.12.2017

Sui diritti dell’infanzia l’Italia registra ancora forti disuguaglianze tra regioni e soprattutto tra Nord e Sud: le regioni del Mezzogiorno registrano il 20,4% dei bambini in svantaggio economico, il doppio della media nazionale. La Calabria che ha un tasso di mortalità infantile del 4,7 per mille contro il 3,1 per mille nazionale; Sicilia, Puglia, Campania e Calabria hanno il più alto numero di bambini che non ha accesso al servizio mensa nella scuola primaria e i più elevati tassi di dispersione.
È quanto emerge dal terzo Rapporto supplementare del Gruppo CRC, che sarà trasmesso alle Nazione Unite, presentato oggi a Roma. Il dossier, che fotografa lo stato delle politiche dell’infanzia dalla prospettiva del terzo settore, a partire dall’esperienza di coloro che lavorano quotidianamente con i bambini e i ragazzi, completa il terzo ciclo di monitoraggio del Gruppo CRC. Alla redazione hanno contribuito 144 operatori delle 96 associazioni che costituiscono il Gruppo, coordinato da Save the Children.
Le politiche dell’infanzia in Italia, secondo il rapporto, continuano a non essere trattate come una priorità e, in assenza di una visione d’insieme strategica, permangono le diseguaglianze. A interventi discontinui, talvolta realizzati in risposta a situazioni emergenziali, si sono alternati, tuttavia, anche alcuni segnali incoraggianti sul piano legislativo. Per rispondere all’accresciuto rischio di povertà di bambini e adolescenti fino ai 16 anni, che in Italia dal 2007 al 2015 è passato dal 28,2% al 33,4%, è stato previsto un Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale che attraverso il Reddito d’inclusione sosterrà numerose famiglie con minori. A questo si affiancano il Fondo per il sistema integrato di educazione e istruzione e quello per il contrasto alla povertà educativa minorile. Ulteriori strumenti significativi, di recente introduzione, evidenziati all’interno del dossier, sono il IV Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva e il Piano Nazionale di Prevenzione e contrasto dell’Abuso e dello Sfruttamento Sessuale dei minori 2015-2017.
Infine, si evidenzia l’approvazione della legge sulla protezione dei minori stranieri non accompagnati, che introduce cambiamenti nel sistema di accoglienza e protezione di questi bambini, così come la legge sulla tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
Le condizioni di crescente svantaggio socio-economico dei bambini in Italia e la riforma sulla cittadinanza, si legge nel rapporto, sono tra le principali sfide da affrontare nel prossimo futuro. Non rappresentano, tuttavia, le uniche questioni che richiedono un’azione urgente: vi è la necessità di ridefinire le misure per proteggere e prevenire abusi e violenza sui minori, con particolare attenzione alla prevenzione primaria; il sostegno dei genitori nel loro ruolo educativo; il contrasto della dispersione scolastica (il 14,7% dei 18-24enni italiani ha raggiunto soltanto la licenza media); la nomina di un garante per l’infanzia in ogni regione; il monitoraggio costante e aggiornato dei minorenni fuori dalla famiglia d’origine; il completamento e l’operatività della Banca dati nazionale delle persone di età minore adottabili e delle coppie disponibili all’adozione; la sistematizzazione e l’analisi delle informazioni raccolte attraverso la Banca dati su abuso e sfruttamento sessuale dei minori.

Gruppo di lavoro sui diritti dell’infanzia e dell’adoloscenza (sito).